La protesi al ginocchio

Cos’è, tipologie di protesi e riabilitazione

Di cosa si tratta?

La protesi di ginocchio è un’articolazione artificiale che riproduce la funzione del ginocchio. I materiali della protesi e compromessi ingegneristici simulano la biomeccanica articolare e permettono il movimento, lo scorrimento e le altre funzionalità del ginocchio.

Due tipologie di protesi

Esistono due tipologie di protesi per il ginocchio:

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una con conservazione del legamento crociato posteriore;

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una con il sacrificio del legamento crociato posteriore.

Nel primo caso, si conserva e si utilizza il legamento crociato posteriore come elemento stabilizzatore che evita lo scivolamento e la lussazione anteriore del ginocchio, mentre nel secondo caso la conformazione dell’inserto di polietilene con una camma (protrusione o perno centrale) riproduce la funzione del legamento crociato posteriore; è importante che i legamenti collaterali siano integri, in caso non lo fossero, la soluzione ingegneristica indicata è la protesi vincolata dotata di uno snodo centrale.

A chi è indicata la protesi al ginocchio?

Solitamente i soggetti più coinvolti sono pazienti anziani affetti da artrosi refrattari a ogni tipo di terapie conservative: infiltrazioni, fisioterapia, rinforzo della muscolatura e pazienti anche giovani quando non sono più indicate le tecniche ricostruttive, rigenerative delle cartilagini e neppure interventi di salvataggio come le ostetomie.

La protesi al ginocchio per le persone più giovani

L’età media dei pazienti che vengono sottoposti ad una protesi al ginocchio è solitamente avanzata, ma esistono delle eccezioni: è il caso di grave artrosi conseguente a traumi che ha deteriorato l’articolazione con una seria compromissione funzionale del ginocchio e il consecutivo peggioramento della qualità della vita.

Come si svolge l’intervento?

L’intervento per una protesi al ginocchio si svolge tradizionalmente con una tecnica a cielo aperto e l’applicazione di un laccio emostatico alla coscia. Di solito viene eseguito un’accesso chirurgico all’articolazione transtendineo quadricipitale.

 “Preferisco un accesso anatomico attraverso la divaricazione delle fibre del muscolo vasto mediale, senza applicazione di laccio ischemico alla radice dell’arto che mi consente una buona emostasi intraoperatoria e minor sofferenza anossica della muscolatura” traducendosi in un recupero post operatorio più confortevole.”.

Il carico e la rieducazione funzionale iniziano al letto del paziente già il giorno stesso

Quali sono i tempi di recupero e riabilitazione?

La riabilitazione e il recupero funzionale in seguito ad una protesi al ginocchio iniziano subito dopo l’intervento stesso, appena passato l’effetto dell’anestesia.
I primi tre mesi sono decisivi! I tempi di recupero dipendono in primis dal paziente, dal terapista e dall’applicazione costante diligente e continua nell’eseguire la rieducazione funzionale. Nei primi due o tre mesi vanno evitati sforzi e per riprendere le normali attività di routine è sempre necessaria una conferma del medico.

Lo status del paziente e il recupero muscolare migliorano progressivamente nei mesi successivi all’intervento, per un periodo che può concludersi entro uno o due anni.

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